Diciamoci la verità: che mamma e papà vadano sempre d’accordo è un miraggio. Le sfide del giorno d’oggi, sono troppe e troppo forti per non destabilizzare l’equilibrio di qualsiasi coppia di genitori. Anche quelli del Mulino Bianco che si svegliano sempre vestiti di tutto punto con fastidiosissimi tacchi a spillo e strettissimi nodi di cravatta.
E poi, la diversità di opinioni non è necessariamente un problema, anzi. Se si impara a “litigare bene” il confronto può diventare non solo arricchente, ma addirittura il vero centro propulsore della famiglia.
Del resto è ormai finito il tempo della società patriarcale. La caduta delle monarchie ottocentesche, le grandi guerre, la rivolta studentesca del 68, gli anni 70, l’immigrazione e il conseguente mescolamento culturale hanno trasformato la nostra società, soprattutto dichiarando morto e sepolto il “modello del padre autoritario“.
Oggi mamma e papà sono alla pari e sono chiamati a sostenersi a vicenda nell’adempimento di tutti i difficili compiti genitoriali: dall’accudimento dei neonati alla gestione dei conti in banca.
Perciò è importante che mamma e papà giochino come in una squadra: l’uno a fianco all’altra, consapevoli che non vince il singolo, bensì il gruppo.
Nel corso della partita è possibile, anzi probabile, che uno dei giocatori faccia una mossa sbagliata o quantomeno non quella che noi avremmo fatto al suo posto. Ma il tempo del gioco non è quello delle critiche o dei processi alle intenzioni. Finché la palla è in campo, si gioca.
Poi verrà il tempo della moviola. Allora ben vengano i confronti, le critiche costruttive e anche qualche imprecazione rabbiosa, se la scelta dell’altro è costata cara.
È questo il tempo del confronto, in cui mamma e papà possono manifestare le proprie divergenze. Davanti ai figli, invece, è importante supportarsi a vicenda, riconoscere valore all’altro, non minare la sua autorità e il suo ruolo.
È davvero così essenziale? Facciamo un piccolo test. Come ti senti quando tua moglie o tuo marito ti critica apertamente di fronte ai figli o mette in discussione ciò che hai appena affermato? Frustrazione? Rabbia? Umiliazione?
Ricorda bene questa sensazione quando ti verrà voglia di fare altrettanto con lui o lei.
La coerenza educativa è davvero importante per i tuoi figli. Verrà un tempo in cui potrete dialogare sulle regole, discutere sull’utilità o meno di un divieto. Ma fino ad allora non mettere tuo figlio nella condizione di dover scegliere tra la tua regola e quella dell’altro genitore.
Così facendo lo metti di fronte ad un bivio che ha a che fare con ben più che “una regola”. Gli chiedi di scegliere quale genitore ha più ragione.
In sostanza, a quale genitore vuole più bene.