L’estate dovrebbe essere un momento di relax, sole, allegria… il meritato riposo dopo una fatica durata quasi 10 mesi.
Purtroppo per qualcuno dei nostri ragazzi così non è.
La vacanza estiva porta con sé uno strascico pesante e fastidioso… il RECUPERO DEI DEBITI SCOLASTICI.
Come aiutare i nostri ragazzi?
Rendendo meno pesante possibile questo compito velenoso.
Genitori: fate molta attenzione e non sottovalutate il problema!
Non è sempre così, ma talvolta i debiti a fine anno sono delle spie di un malessere piu profondo. Non vanno presi sotto gamba anche perché vivere male l’estate, rende molto più difficile la ripresa a settembre, rischiando di minare alla base il vissuto dell’intero anno scolastico.
Che fare allora?
Io propongo un intervento mirato al recupero del debito scolastico e all’elaborazione di un metodo di studio.
Devo portare mio figlio in studio?
Non necessariamente. L’intervento viene fatto anche a domicilio. Questa soluzione sembra essere particolarmente efficace perché nel proprio ambiente i ragazzi abbassano le difese e si sentono più a loro agio. Inoltre ha un indiscusso vantaggio per i genitori che non devono scarrozzare i figli avanti e indietro.
In cosa consiste?
Sì tratta di un intervento specialistico focalizzato sullo sviluppo di consapevolezze e sull’acquisizione di strategie. Di norma è sufficiente un intervento di 1 ora e mezza a settimana. Nei casi piu delicati o laddove ci siano molte lacune da recuperare possono essere previsti più interventi a settimana.
Si lavora su:
– motivazione allo studio… perche senza motivazione i vostri ragazzi respingeranno ogni vostro stimolo e ogni proposta di aiuto.
– metodo di studio… per imparare a studiare in modo proficuo e guadagnando tempo utile da dedicare al riposo e allo svago.
– strategie metacognitive e pianificazione del lavoro… perché insegnare a un uomo a pescare è meglio che regalargli un pesce.
Qual è il metodo di studio che verrà insegnato a mio figlio?
Esistono tanti modi di studiare. Semplificando ne identifichiamo quattro tipi.
1) Metodo superficiale
È uno studio leggero, senza particolari strategie. Spesso prevede solo una lettura e non richiede una vera e propria memorizzazione dei contenuti. Può essere utile quando si devono trattenere le informazioni per un breve lasso di tempo (ad esempio per un compito di comprensione del testo).
Gli studi ci dicono oggi che la nostra mente ha una memoria a lungo termine e una memoria di lavoro (o a breve termine). Con uno studio superficiale possiamo trattenere le informazioni nella memoria di lavoro e poi lasciarle decadere perché non ci servono più.
2) Metodo mnemonico
A volte circola il preconcetto che solo uno studio approfondito sia quello giusto.
Questo non è sempre vero: esistono materie e circostanze che richiedono un semplice studio “a memoria”, che non va demonizzato!
La preparazione anche universitaria dei laureati in Giurisprudenza è essenzialmente mnemonica, ad esempio.
Tuttavia è molto rischioso. Molti studenti che non hanno elaborato un proprio metodo di studio tendono a studiare troppo a memoria e spesso falliscono al momento della prova.
Come mai? Perché la memoria ha un’acerrima nemica: l’ansia.
L’ansia ha un effetto inibitorio sull’attività associativa della memoria e blocca il recupero delle informazioni che fino ad un minuto prima credevamo di sapere! È la terribile sensazione di panico che sperimenta chi sta per salire su un palcoscenico e pensa di avere dimenticato tutte le battute.
3) Metodo assimilativo
È un modo di studiare più approfondito, che prevede delle procedure e strategie precise.
Di solito c’è una fase di lettura, una di elaborazione dei contenuti (ad esempio con uno schema o mappa concettuale) e una di memorizzazione.
È meno esposto al rischio del panico perché prevede una memorizzazione più associativa. La memoria a lungo termine infatti lavora come rete di associazioni di idee.
Se per esempio devo ricordare la data della Rivoluzione Francese (1789), sarà più facile ricordarla se penso che dopo l’1 ci sono tre numeri consecutivi: 7-8-9.
4) Metodo creativo
È il metodo globale, quello che prevede la conoscenza e l’uso di tutti i tre metodi precedenti a seconda della situazione.
Prevede uno spirito critico, una buona dose di consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, e anche l’uso di vari canali comunicativi per aiutare la memoria: il canale verbale, ma anche tutti i canali non verbali e multimediali (immagini, disegni, filmati, simboli, colori…. e chi più ne ha più ne metta!)
Questo è il metodo che cerco di insegnare ai ragazzi!
Invia la tua richiesta senza impegno:
filippo.mantelli@gmail.com
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